“La nostra convinzione di conoscere l’altro è la fine dell’amore: in ogni caso, tuttavia, il rapporto di causa ed effetto è forse da porre in modo diverso da come saremmo tentati di fare: non è perché conosciamo l’altro che il nostro amore finisce ma viceversa: poiché il nostro amore è al termine, poiché ha esaurito la sua forza, è per questo che per noi la persona è finita. Così deve essere. Non c’è altra possibilità. Rifiutiamo alla persona la disponibilità a inoltrarsi in altre trasformazioni. Le neghiamo l’esigenza, propria di ogni vivente, di restare inconoscibile (…) Quando ci si fa un’immagine, allora è il disamore, il tradimento”. (M. Frisch)

Tipi Comuni di Crisi di Coppia da affrontare

Possono essere molteplici le ragioni che spingono una coppia a cercare l’aiuto di un professionista.

Con il passare degli anni, talvolta il rapporto tra i partner/sposi cambia profondamente, e non in meglio. Può raggiungere prima una stasi in cui non vi è più spazio per l’eccitazione (non solo quella sessuale, ma piuttosto l’entusiasmo, la curiosità, la disponibilità a mettersi in gioco) oppure un fastidio che tracima disastrosamente nella furia o nell’odio.

Nel primo caso, quando il rapporto – diciamo così – si spegne, forse è più semplice attraversare la crisi. Le persone intuiscono che la loro relazione è arrivata al capolinea. E’ una faccenda umana, niente di disdicevole, anche se purtroppo le pressioni socio-culturali ancora additano la separazione e il divorzio come “fallimento” o “fuga dalle responsabilità”.

In molti di questi casi, i coniugi/partner già sanno inconsapevolmente di volersi separare, ma non riescono ad accettarlo, nemmeno con loro stessi, né a comunicarlo all’altro/a.

Il lavoro da svolgere riguarda allora l’attraversamento di emozioni represse – in quanto considerate negative – come la tristezza, il senso di colpa, la paura.

La tristezza, appunto, come dicevo sopra, legata alla convinzione di aver fallito, di aver sprecato tempo ed energie. Il senso di colpa per aver ferito o poter ferire l’altro.

Il timore o la paura , invece, riguardano il dover affrontare una serie di ostacoli che vanno dalla disapprovazione delle rispettive famiglie e di altre persone care, alle difficoltà logistiche ed economiche.

Per molti anni nel bel paese si è praticato il matrimonio come patto di convenienza e di facciata, in cui non solo non esiste più una vita sessuale, ma nemmeno una relazione sentimentale appagante. Tutt’al più ci si tollera come vecchi amici che ogni tanto si accapigliano ma fondamentalmente si vogliono bene, tirano a campare, senza mettersi troppo i bastoni tra le ruote a vicenda. E’ stato e continua a essere l’escamotage di un Italia piuttosto pavida e ipocrita; ma come dice Woody Allen a proposito di certi rapporti: “basta che funzioni”.

Il problema è quando non funziona più, e cioè quando la relazione si trasforma in guerra aperta o, peggio, in odio sordo e dissimulato. E’ superfluo dire che, in questo caso, il prezzo più alto lo pagano sempre i bambini e le bambine. Un prezzo esorbitante.

Altre crisi della coppia possono riguardare appunto la sessualità, quando uno o entrambi i coniugi hanno perso interesse nel sesso. Il lavoro da fare in questo caso è di riscoperta ed esplorazione di nuove possibilità/prospettive, di cui il gioco è un elemento fondante.

Oppure i coniugi/partner vengono in terapia perché si sentono avviati su traiettorie distanti. Talvolta si cresce insieme, altre volte prendiamo strade diverse riguardo lo sviluppo e la realizzazione. Bisogni diversi. Qualcuno vuole di più, non è contento della solita routine, mentre l’altro magari è pago di ciò che ha, non sente il bisogno di cambiamento.

Altre coppie entrano in profonda crisi perché viene scoperto un tradimento.

Altre ancora perché il loro rapporto non era mai stato semplice o armonioso, ma adesso l’esasperazione l’ha fatto deflagrare.

Creare uno spazio sicuro per l’esplorazione e il cambiamento

In tutti questi casi, dopo la polifonia di consigli e raccomandazioni di familiari, parenti e amici, per la coppia in crisi lo psicoterapeuta di coppia può rappresentare una prospettiva esterna ed equidistante che facilita la messa a fuoco di emozioni e vissuti, creando uno spazio strutturato professionalmente in cui sia possibile deviare dai soliti schemi comportamentali, e anche mettere in relazione quanto avviene nella coppia con le dinamiche delle loro famiglie di origine.

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Dott. Silvio Remedi

Dott. Silvio Remedi

Ho frequentato una scuola di specializzazione in psicoterapia della Gestalt a indirizzo fenomenologico-esistenziale.

Lavoro come psicoterapeuta dal 2010. Il nucleo del mio lavoro sono le emozioni e la loro trasformazione.

Ricevo nel mio studio a Roma Prati e San Giovanni.